Il Monte Amiata in origine era un vulcano, molto particolare per la sua forma conica, con la vetta a larga cupola dai tratti irregolari. Le ricerche portano a stimare che la sua ultima eruzione puo’ risalite a circa 180.000 anni fa.
Il Monte Amiata si differenzia dalle altre montagne per la grande faggeta ad alto fusto, un tra le più belle dell’Italia centrale ed estese in Europa; una fittissima foresta che dona magnifici colori in ogni suo momento della stagione. Con i suoi grandi massi coperti di muschio, popolata da una vasta fauna selvatica, diventa un ambiente molto surreale, per non dire magico che narra infinite leggende da quelle di Re Ratchis, La Grotta di Mago Merlino, il Drago della Selva, alcune testimonianze che riconducono alla presenza dei templari, ad alcune citazioni dei piu’ grandi poemi come la divina commedia di Dante Alighieri.
Oltre alla parte più alta (1738m s.l.m.) del cono vulcanico lungo in fianchi troviamo due altri importanti coni, Il Corno di Bellaria (1613m s.l.m.) e la Montagnola (1571m s.l.m.).
L’origine del nome Amiata, si presume derivi dal latino ad “meata”, le sorgenti sono una ricchezza e prerogativa del monte Amiata, “meata” riporta al termine alle “sorgenti d’acqua”. Altra ipotesi più accreditabile è il termine derivato dalla denominazione derivante dagli etruschi “mons Tuniatus”, associata a Tinia la più importante divinità etrusca.
Sull’ Amiata è possibile vedere il Sasso che ne ritrae il profilo per approfondimenti vedere nella sezione da non perdere storie miti e leggende Monte Amiata.